Numero 29/2016
20 Luglio 2016
La prima birra? Nata 5000 anni fa sulle sponde del Fiume Giallo
Una scoperta che potrebbe riscrivere completamente la storia della birra così come la conosciamo noi. Se già nota, infatti, era l’ipotesi di una sua origine mediorientale, secondo la quale i Sumeri l’avrebbero fatta conoscere agli Egiziani, questi ai Greci, questi ai Romani e questi ai popoli sottomessi del Continente, ha sicuramente dell’incredibile quanto scoperto da un gruppo di ricercatori della Stanford University (Santa Clara, California) analizzando i resti di manufatti ritrovati nel sito archeologico di Mijiaya, presso un affluente del fiume Wei, nel nord della Cina.
Scavando in siti differenti, gli archeologi hanno infatti rinvenuto vasi a bocca larga, imbuti, stufe e anfore databili intorno al 3400-2900 a.C. Insomma, tutti oggetti comprovanti l’attività di un autentico impianto di birrificazione, dalla preparazione alla conservazione passando per il filtraggio, addirittura ancora macchiati di chiazze giallastre.
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“Il ritrovamento rappresenta il più antico birrificio mai rinvenuto” dice Jiajing Wang, primo firmatario di un articolo pubblicato le scorse settimane sul tema dalla rivista Proceeding of National Academy of Sciences. “Fornisce la prova che già 5000 anni fa gli Yangshao, popolazione cinese del Neolitico che viveva lungo le rive del Fiume Giallo, conosceva gli strumenti e la tecnica, compreso l’esatto controllo della temperatura, per preparare la birra”.
Un terzo di orzo, uno di miglio, un quarto di chicchi di Lacrime di Giobbe, un pizzico di fiori di giglio e di patate dolci: questi sembrerebbero essere gli ingredienti della più antica ricetta al mondo per la preparazione della birra.
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Per risalire alla composizione della bevanda in uso dagli Yangshao gli scienziati hanno effettuato, sui residui di amido rimasti nei manufatti rinvenuti, un’analisi morfologica sui fitoliti, microscopici grani di silice presenti nel tessuto delle piante che si conservano anche molto tempo dopo il deterioramento organico del vegetale. Su alcuni grani sono stati poi osservati segni inequivocabilmente lasciati dal processo di maltazione. Infine è stata eseguita una cromatografia a scambio ionico, i cui risultati hanno permesso di rivelare la presenza di ossalato, tipico sottoprodotto della preparazione della birra.
“Gli Yangshao avevano dunque perfezionato una ricetta per la birra che forse ha contribuito alla diffusione di questa bevanda in tutta la Cina» ipotizzano i ricercatori. Non solo, si tratta del più antico ritrovamento di orzo finora scoperto, il che consente di retrodatare di circa un millennio l’uso della raccolta di cereali in Cina. Anzi è molto probabile, secondo quanto sostenuto dall’equipe di studiosi intervistati, che l’orzo fosse usato per la preparazione della birra in Cina molto prima che si diffondesse la sua coltivazione per scopi alimentari. Affermano infatti gli archeologi: “L’uso dell’orzo per la produzione di birra potrebbe essere uno dei motivi che ha concorso alla sua diffusione dall’Eurasia alla Cina centrale prima che diventasse una coltura per la sussistenza, circa 3000 anni dopo”.