Numero 05/2018
3 Febbraio 2018
Libri antichi sulla birra: del vino, dei vini artificiali (birra) e della fabbricazione dell’aceto, 1816
Questa nuova puntata della rubrica dedicata ai vecchi libri italiani dedicati alla birra ha come protagonista un volume di oltre 260 pagine edito nel 1816 da Jacopo Ricci, un illustre personaggio fiorentino in quanto Parroco e Socio della Reale accademia dei georgofili di Firenze. La pubblicazione tratta della birra in modo relativamente marginale, così come si evince dal titolo esteso: “Del vino, delle sue malattie, e de’ suoi rimedj, e dei mezzi per iscoprirne le falsificazioni. Dei vini artificiali e della fabbricazione dell’aceto”.
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Quale interesse riveste allora la birra in tale contesto? L’autore in realtà annovera la birra nella classe dei “vini artificiali”, in particolare tra i cosiddetti “vini artificiali di piacere”, che si distinguono dalla classe dei “medicamentosi” sia per utilizzo, che per modalità di preparazione.
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La trattazione dedicata alla birra occupa nello specifico poco più di quattro pagine ed appare evidente come all’epoca tale bevanda nell’area geografica in cui il libro è stato edito e stampato avesse un ruolo secondario rispetto al consumo di vino. Anche il livello dell’approfondimento tecnico appare piuttosto superficiale e sommario, evidenziando come, probabilmente, l’autore non conoscesse poi così a fondo il prodotto.
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Interessante, inoltre, notare come il luppolo fosse spesso utilizzato insieme ad altre erbe aromatiche, come la salvia, così come fosse già nota la pratica dell’inoculo con feccia di lievito, denominata biergerbe, e come già si conoscesse la “doppia birra” ovvero una sorta di analogo dell’attuale doppio malto.
Il testo integrale è consultabile mediante la funzione di Google Books al seguente LINK.