Numero 26/2019
26 Giugno 2019
Pillole storico brassicole
Da ex Alpino paracadutista credente e praticante, nonché homebrewer per passione, avrei piacere di portarvi a conoscenza del connubio Alpini e birra. Chi siano gli Alpini tutti lo sapete. Sicuramente, in questo momento mentre leggete il mio scritto, l’immaginario collettivo benevolmente li sta accostando al classico bicchiere di vino, o con le ugole aperte intonando canti di montagna.
In realtà, dovete sapere che dietro la nostra gloriosa storia, luppoli e malti erano presenti quando nacque l’ANA (Associazione Nazionale Alpini).
.
In una foto dell’epoca (Fonte: L’Alpino), ecco come si presentava il luogo di ritrovo
L’Associazione Nazionale Alpini sorse a Milano nel 1919 ad opera di un gruppo di alpini reduci della guerra 1915-1918. Nella primavera di quell’anno alcuni di essi si riuniscono abitualmente in una birreria di Milano; hanno tutti qualche ferita addosso, dell’azzurro sul petto, pochi quattrini in tasca ed un profondo senso di delusione per la crisi politico-morale della quale sta cadendo l’Italia, dopo la pur vittoriosa conclusione della guerra, della quale, a buon diritto, essi sono orgogliosi. Rievocando i ricordi di guerra affermano il proposito di mantenersi uniti, come lo erano in trincea tra i disagi e le privazioni, affratellati dal comune ideale.
(Emilio Faldella, Storia delle truppe Alpine 1872-1972).
Animatori delle prime riunioni nella birreria milanese Spaten Brau sono il colonnello avvocato Ugo Pizzagalli, segretario generale del Comune di Milano, il capitano ragionier Arturo Andreoletti e Angelo Colombo, proprietario e gestore della birreria in via Ugo Foscolo 4.
Mi piace pensarli attorno ad uno di questi tavoli, mentre i loro caratteristici baffi si tuffano in apnea in una soffice schiuma biancastra.