21 Settembre 2015
Wührer: il marchio di birra più antico d’Italia!
Wührer è il marchio di birra più antico d’Italia ancora esistente, infatti si deve la sua fondazione a Franz Xaver Wührer, che nel 1829 prese in affitto la prima birreria al numero 463 di via Trieste, in Contrada Santa Maria in Calchera, nel centro storico di Brescia.
In realtà, come riportato da Unionbirrai, risulta che la prima vera fabbrica italiana di birra sia stata aperta nel 1789 a Nizza, ai tempi ancora in Italia, ad opera di Giovanni Baldassarre Ketter.
Tornando a Franz Wührer, egli proveniva dall’Austria, paese di profonde tradizioni birrarie, ma anche nostro nemico. Wührer seppe comunque farsi benvolere e riuscì ad integrarsi, risultando censito all’anagrafe cittadina già dal 1829, pur se come “forestiero”.
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Morto nel 1870, Franz Wührer lasciò la fabbrica al figlio ventenne Pietro, che nel 1889 edificò nella zona periferica de La Bornata, un moderno stabilimento. Per decenni qui venne prodotta birra e, per un breve periodo anche altri prodotti alimentari, tra cui dadi da cucina in glutammato. La struttura, nonostante un breve periodo di chiusura nel bienno 1894/95 a causa di un decreto governativo di tassazione sfavorevole, si espanse fino al 1946, quando raggiunse l’aspetto attuale.
Nel 1915, presso lo stabilimento venne aperto uno spaccio di birra, mentre il vecchio laboratorio di Contrada Santa Maria in Calchera venne adibito a ristorante e caffè, e al suo interno si esibivano cantanti e poeti.
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La Prima Guerra Mondiale portò con sé gravi difficoltà nella fabbricazione di birra, soprattutto per la confisca della produzione nazionale di orzo, fondamentale per l’alimentazione primaria. Dopo il 1918 quindi, Pietro Junior Wührer (che aveva assunto il controllo dell’azienda nel 1898 dal padre Pietro) decise di investire per consentire all’azienda di produrre in modo autonomo la quantità necessaria di malto e non dover, così, dipendere dalle importazioni estere.
Fu in questo momento per i suoi continui studi e approfondimenti, che egli divenne famoso in tutta Italia e non solo, come grande esperto alimentare. Introdusse un nuovo concetto commerciale delle vendite e di pari passo sperimentò nuovi e moderni macchinari, portando la sua esperienza di studi chimici e di specializzazione birraria conseguiti a Monaco Di Baviera.Venne incaricato dal conte Treccani della stesura della sezione di chimica della famosa enciclopedia.
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La fabbrica continuò ad espandersi impiegando centinaia di operai e venne aperto anche uno stabilimento di produzione di bottiglie e bicchieri per la birra. Intanto, gli interessi di Pietro Junior Wührer si allargarono ad altri stabilimenti che acquisì o a società che lo videro nel consiglio di amministrazione. Va ricordato a tal proposito, l’assorbimento della Società Toscana Paszkowski di Firenze nel 1935.
Nel 1934, lo spaccio aziendale di birra della Bornata, in prossimità della fabbrica, divenne una birreria e ristorante noto oggi con il nome di “Antica Birreria alla Wührer”.
Nel 1959 ottenne le quote societarie della Birra Ronzani e della Birra Bologna, che si erano associate non molti anni prima.
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Nel 1981 la multinazionale Gervais Danone acquisì il 30% delle azioni della Birra Wührer S.p.A. e successivamente ne assunse il controllo totale.
Nel 1988 venne venduta alla Peroni che chiuse la fabbrica bresciana e tenne solo il marchio.
Nella zona dove un tempo sorgeva la birreria è sorto un quartiere denominato Borgo Wührer.
Per concludere, per quanto riguarda il materiale pubblicitario e la breweriana (ovvero l’insieme di oggetti da collezione contenenti il nome di una birra o birreria), degne di nota sono le stampe degli anni ’20 ad opera del pubblicitario bolognese Giuseppe Magagnoli, fondatore dell’agenzia MAGA.
Di particolare importanza anche i boccali con il logo in rosso della birra Paskowski, e i boccali con il primo logo Wührer e lo stemma della casa Reale dei Savoia. A tal proposito consiglio visitare il sito unbicchieredibirra.it dove è presente un’interessante galleria di immagini con vari oggetti d‘epoca.